Proseguiamo il nostro viaggio per l’Italia. Restiamo in Toscana, questa volta nel versante costiero della provincia di Pisa, a Castellina Marittima, località Terriccio, per entrare in una delle realtà più incredibili e inaspettate del panorama vitivinicolo non solo toscano ma italiano più in generale: Castello del Terriccio. Non è una semplice azienda, è un microcosmo, una riserva naturale caratterizzata da boschi di cerri e querce, incontrando cereali e ulivi man mano che si procede verso il mare, fino ad arrivare ai vigneti.

Castello del Terriccio

 

La tenuta conta oltre 1700 ettari, coabitata da specie animali protette e caratterizzata da estese aree di natura incontaminata. Castello del Terriccio è una tenuta di origini antichissime, già conosciuta al tempo degli Etruschi. Fu nel XVIII secolo che dopo l’abolizione del feudalesimo venne trasformato in azienda agricola. La famiglia Ferril’acquistò nel primo dopoguerra trasformandola in un’azienda agricola dalla forte impronta vinicola e olivicola. Fino agli anni Settanta la tenuta, che ospitava ben 60 famiglie di mezzadri, era più conosciuta per l'attività cerealicola che per l'attività in campo vinicolo e difatti nel 1980 erano solo 25 gli ettari vitati. Ancora oggi è viva l'attenzione verso la coltivazione biologiche di cereali (farro e frumento), foraggio e olivi accanto alla quale è cresciuta sempre più la dedizione verso la coltivazione di uva, tanto che i vitigni coltivati ora occupano 60 ettari di terreno. Fu ricevuta in eredità nel 1975 da Gian Annibale Rossi di Medelana Serafini Ferri che, visto il suo amore per i vini francesi, decise di produrre vini da uve internazionali quali Merlot e Cabernet Sauvignon. I 60 ettari vitati, accanto alle varietà già indicate, accolgono anche altre uve quali Syrah, Petit Verdot e Cabernet Franc, impiegati nel tempo per sperimentazioni aziendali, studiandone la capacità d'ambientamento e di espressione, mediante microvinificazioni con lo scopo di ampliare la piattaforma ampelografica dell’azienda.

 

Vigneti Castello del Terriccio

 

Da questa realtà ne esce una produzione ben assortita e di assoluto livello, che vede nelle sue massime espressioni vini quali il Tassinaia (nel suo uvaggio a base di Cabernet Sauvignon e Merlot anche una discreta percentuale di Sangiovese) ed il grande Lupicaia, nobilissima espressione mediterranea grazie alle vigne che volgono il loro sguardo verso il mare. L'annata 2009 (Cabernet Sauvignon 85%, Merlot 10%, Petit Verdot 5%) si presenta al naso con profondità ed ampiezza, allargandosi lentamente con sentori di macchia mediterranea, un’elegante balsamicità ed una collezione di frutti rossi che spazia dalla ciliegia alla mora, virando poi su toni minerali e in chiusura su note più scure di liquirizia e caffè. Sorso di grande impatto, forte di una struttura importante e di un grande equilibrio, tra una ben presente freschezza unita a tannini finissimi e una morbidezza che porta sensazioni di rotondità. Vino di estrema persistenza, che da solo suggerisce, tra i tanti, abbinamenti con sughi rossi a base di lepre, cinghiale o capriolo, e per i più arditi da non perdere con le gustose versioni in salmì di questi ultimi due.

La grande eleganza di questi vini ne rende piacevolissima la bevuta fin da giovani, ma è con diversi anni di affinamento che riescono ad esprimere al meglio tutte le loro potenzialità, tanto da poter essere accostati per caratteristiche, senza affatto sfigurare, ai ben più blasonati rossi di Bolgheri.

 

 

Castello del Terriccio

Località Terriccio

56040 Castellina Marittima (PI)