Siamo sinceri: vino e musica sfuggono ad ogni logica regola di piacere, impossibile chiudere sfumature e sensazioni in una tabella fatta di righe e numeri. Figuriamoci se proviamo ad accostarli e a farli esprimere contemporaneamente, creando un canale di comunicazione tra bocca e orecchie. Emozioni, vibrazioni, esaltazione o malinconia, mai nulla di più soggettivo in una forma d'arte, qualunque essa sia. Eh sì, perché anche il vino, nonostante molti vi diranno che va catalogato tra le forme di artigianato e non di arte, rientra a pieno titolo in quest'ultima. Non fatevi ingannare, tutto ciò che trasmette emozioni è in qualche modo arte, indipendentemente dal modo in cui nasce e da come si esprime. E' arte anche uno sguardo che paralizza, un sorriso che scalda, una vista inaspettata, una nota suonata al momento giusto, un sorso mandato giù nel momento della voglia.

Quello che oggi trasmette energia e convinzione domani potrebbe dare un senso di spaesamento, quello che all'uno trasmette calore all'altro può trasmettere freddezza.

Ecco allora che la proposta di abbinamento tra vino e musica è puramente soggettiva, dettata solo da un flusso di sensazioni del momento, magari incomprensibile ai meno attenti, certamente interpretabile per chi ama ogni tanto guardare e osservare da una prospettiva diversa, anche non sua, qualche particolare che lo circonda.

Nelle nostre orecchie c'è Sunrise di Norah Jones, poliedrica cantantautrice statunitense che riesce a fondere suoni jazz, soul, blues e  falk  delicata ma incisiva, sempre equilirata.

Nel nostro bicchiere c'è invece una Malvasia delle Lipari Passito Fenech, quintessenza della mediterraneità.

Isola di Lipari

Chitarra, contrabbasso e pianoforte in apertura. ''Sunrise, sunrise''. Immaginate di aprire una finestra sul mare, di mattina presto. Chiudete gli occhi e respirate a pieni polmoni. Brezza tiepida carica di salsedine, profumi di macchia mediterranea. Mettere il naso in quel bicchiere dà le stesse vibrazioni.

Apassimento Uva

La canzone scivola tra una voce calda e mai sforzata e la morbidezza dei suoni che la accompagnano, con un ritmo blando ma costante, simile a quello delle onde. Tutto si traduce in una sensazione di piacevole appagamento, lo stesso che un sorso del nostro vino riesce a dare ai nostri sensi, con il suo calore e la sua dolcezza, mai lasciati soli da una sapidità che irrompe e ci ricorda di aprire gli occhi: il mare non è solo nella nostra testa.